''Non li avete uccisi: le loro idee camminano sulle nostre gambe''.
Queste scritte si leggevano sui tanti lenzuoli a Palermo, successivamente alla morte di Paolo Borsellino.
Ho vissuto in quella citta' per un periodo di tempo e so cosa significa alzarsi ogni giorno con la paura. Il popolo siculo e' un popolo fiero ma tanto penalizzato da eventi e da persone che hanno reso la bella isola molto poco vivibile.
Non bisogna credere che la mafia sia sconfitta e infatti giorno per giorno ce ne accorgiamo. Non voglio aprire dibattiti ma e' giusto parlare di questi eventi tragici, perche' si la morte del Giudice Falcone , della moglie e della scorta e' uno dei tanti episodi che non puo`essere dimenticato.
In questi giorni ho evitato di parlare di episodi che hanno colpito il nostro paese, come la morte di quella povera ragazza davanti una scuola o del terremoto ect ect, non perche' siano meno tragici della morte del giudice assolutamente , ma soltanto perche' il vero cancro che affligge la nostra societa' da anni e' la mafia.
Chi si batte contro la mafia e' da considerarsi un eroe?? No secondo me e' da considerarsi una persona normale, perche' tutti dovremmo combatterla e rinnegarla. Il Giudice Falcone e' stato un eroe (questo si sentiva a Palermo anni fa), no cari amici non e' stato un eroe e' stato un uomo che svolgeva il proprio lavoro , consapevole di cio`a cui andava incontro, cosi come il collega Paolo Borsellino e come loro tutte quelle persone che si svegliano la mattina e svolgono i propri sacrifici lavorando e cercando di migliorare questa societa' malata.
Oggi secondo me il modo migliore per ricordare queste persone e` parlare di cio`che hanno fatto e del perche' sono morti.
